oldblacksrugby.it

Vai ai contenuti

Menu principale:

BUCAREST 
Una trasferta indimenticabile … nel piu’ puro stile OLD BLACKS
3 Marzo 2018
Perché il Rugby League non è popolare in Sud Africa?
Settimo Milanese, 13 febbraio 2022 
 
Il rugby league è una disciplina sportiva simile al rugby tradizionale che ha origini in Inghilterra. In Sud Africa, è uno sport che non è molto popolare a causa di una serie di ragioni. La prima è che il rugby union è uno sport più popolare in Sud Africa, grazie al suo storico legame con la nazione. Inoltre, le squadre di rugby league non hanno le stesse risorse finanziarie del rugby union, il che significa che le risorse investite nel rugby league sono molto limitate. Inoltre, il rugby union ha una più ampia base di fan, il che significa che l'interesse generale per il rugby league è molto limitato. Infine, c'è una mancanza di competenze adeguate e di allenatori con esperienza nel rugby league, il che significa che non c'è un'ampia base di giocatori.

 
La Coppa del Mondo di Rugby League Live 2022 è un evento sportivo che si svolgerà in Australia e Nuova Zelanda dal 24 ottobre al 27 novembre 2022. Ci saranno dodici squadre che competeranno per il trofeo, tra cui Australia, Nuova Zelanda, Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti. I fan di tutto il mondo possono godersi tutta l'azione televisione e online. Ci sono anche molte opzioni disponibili per acquistare biglietti per le partite. Non perdere l'opportunità di vivere l'emozione della Coppa del Mondo di Rugby League Live 2022!

Qual è l'età media per giocare a rugby professionistico?
Settimo Milanese, 13 febbraio 2022 
 
Il rugby è uno sport che richiede grande agilità, forza e resistenza. A livello professionistico, l'età media per giocare è intorno ai 28 anni. Anche se ci sono alcuni giocatori che iniziano a giocare quando hanno circa 25 anni, la maggior parte dei giocatori inizia la carriera a 18 o 19 anni. Il rugby professionistico richiede molta esperienza, quindi è importante che i giocatori abbiano già avuto una buona esperienza a livello amatoriale o di club. La maggior parte dei giocatori professionisti ha una carriera di almeno 10 anni prima di smettere di giocare.

Partiti in gruppi sparsi, manipoli di sbandati, arrivati in orari diversi in una Bucarest innevata e meteorologicamente ostile ma, benedetti e amorevolmente protetti dalla divinità dei folli, i nostri Old Blacks incredibilmente si ritrovano tra i vapori e il baccano di un ristorante caratteristico in pieno centro della capitale rumena. Chi e’ arrivato a piedi, chi in taxi (ovviamente pagato 10 Lei da qualcuno e 40 da qualcun altro nonostante lo stesso itinerario). Seconda positiva sorpresa della giornata: stranamente nessuno ha pensato a perdersi tentando la metropolitana!
Nessun colpo di scena invece una volta preso posto ai tavoli. Due distributori di birra a forma (e dimensione) di una pompa di benzina trovano posto a centro tavola, e le ordinazioni si concentrano subito sul piatto che e’ fotografato sulla copertina del menu’, che infatti non viene neppure aperto: lo stinco.
Uno stinco bello unto, con una cotenna grassa e gocciolante, che viene macabramente servito infilzato da una forchetta e un coltello. Il gruppo sganascia compatto, ma non tutti reggono fino alla fine del mostro. Ma la squadra, si sa, è unita e sempre pronta ad intervenire a protezione dei compagni: ecco dunque intervenire il gruppo licaoni, fondamentali nell’ecosistema dei ristoranti in quanto evitano la raccolta degli avanzi. Dunque…non avanza niente. Degna di particolare menzione e’ stata la cerimonia del conto, che ha assunto a tratti le dimensioni della tragedia, poi della comica, della commedia dell’arte e infine del miracolo. Sara’ stata la grappa finale, o il grasso tossico dello stinco, ma sia il conto che il numero dei commensali variavano (in aumento il primo, in diminuzione il secondo…) di minuto in minuto. La scarsa dimestichezza con le banconote locali inoltre ha richiesto una serie infinita di conteggi e ri-conteggi, con l’ovvio risultato di un’infinita serie di cifre discordanti tra loro.
Nel parossismo finale, qualcuno ha agguantato la mazzetta di banconote declamando con piglio sicuro “paghiamo con la carta di credito che conviene…!”; non è dato di sapere cosa è convenuto a chi, ma quantomeno si è spezzato l’incantesimo della moltiplicazione del conto e abbiamo potuto abbandonare il locale senza guai, accompagnati dai sospiri di sollievo del personale.
L’istinto del branco ha condotto l’allegra comitiva, con precisione infallibile, al centro di un crocevia dove si trovano solo birrerie e discoteche. Musica assordante, ballerine in vetrina, insegne di irresistibile attrattiva come “Il Bordello” o “The drunken Lords”. Un primo tentativo di saggiare uno di questi locali vede i nostri battere in veloce ritirata, al diffondersi della voce “è un locale di gay”; nessuno ha il coraggio di fare outing e dunque tutti fuori.
Al secondo tentativo si privilegia un locale che si propone come covo di rugbisti ed esibisce un numero impressionante di “spine” da birra, per onorare il quale vengono ordinate solo birre una diversa dall’altra: venti presenti, venti birre diverse con sconcerto e evidente irritazione della cameriera, mentre sugli schermi appesi alle pareti viene trasmessa una partita di … pallamano femminile. Scopriamo d avere nel gruppo un ex nazionale di pallamano studentesca, che commenta le azioni e spiega le regole. Fortunatamente il gruppo abbandona il locale giusto un attimo prima che qualcuno se ne esca con un’ideona progetto “…perchè non facciamo una squadra di pallamano Old?”.
A questo punto è ormai mezzanotte e la banda si divide: una parte rientra in albergo rispettando la disciplina del ritiro pre partita, mentre la parte rimanente rimane per difendere l’immagine degli Old Blacks, vichinghi pronti a misurarsi con le rigide notti locali e contro il sonno che inevitabilmente li coglierà l’indomani sul campo da gioco.
Il drappello dei più tenaci racconterà il giorno dopo che Dracula in realtà era una donna, che invece del sangue succhia … banconote, e raggiungerà l’albergo in tempo per la prima colazione, cimentandosi lungo il percorso in una serie di placcaggi su asfalto, contro l’uomo invisibile.
E siamo così all’alba della tenzone contro questi “Arlecchini” che inviano un membro della squadra a farci da guida, consapevoli che diversamente gli Old Blacks si sarebbero ritrovati a gruppi sparuti in almeno 3 diversi terreni da gioco in Bucarest e periferia (Settimo Rumeno, Cesano Bucarest, Cusago sul Dambovita…). Il giovanotto arlecchino suscita un breve sgomento vista l’eta’ (27 anni) e la corporatura atletica, ma ispira immediata simpatia quando conferma che non giocherà in quanto infortunato. Come mezzo di trasporto propone la metropolitana, senza immaginare le conseguenze: acquistare tutti i biglietti necessari, per l’andata e il ritorno, possibilmente usando la tariffa più conveniente per un gruppo numeroso. Vengono così comprate delle tessere cumulative; la naturale e comprensibile sfiducia collettiva fa si che si crei subito una mischia per varcare i tornelli. Nessuno vuole rimanere ultimo perché è molto probabile che i conti siano sbagliati, e chi resta fuori sarà perduto.
Colpo di scena: tutti passano e possono così raggiungere il centro sportivo della Dinamo di Bucarest. Lì giunti tutti si affannano a cercare con lo sguardo il terreno di gioco, ma la strada che seguiamo è circondata solo da distese innevate, e del campo nemmeno l’ombra. Quando finalmente si individuano due pali, ci si rende conto che il terreno di gioco è interamente ricoperto da un buon 30 centimetri di neve, e che le righe che lo delimitano (compresa la linea di meta) possono essere soltanto immaginate. Lo sconcerto dura poco, in quanto veniamo spinti negli spogliatoi, e sottoposti alle prime pressioni psicologiche.
Per raggiungere lo spogliatoio “ospiti” è infatti necessario attraversare quello dei locali, i quali locali di Old hanno solo la macchina. Età media 30/32, addominali da concorso, sguardi ironici che sottintendono “adesso vi facciamo il culo”. Entrati nello spogliatoio ospiti, la prima cosa che colpisce è la presenza di un lettino di metallo, potenzialmente per massaggi, ma che ricorda lugubremente quelli delle autopsie. Una certa inquietudine serpeggia per un istante tra le file e si catalizza in messaggi di sfiducia vero l’organizzatore, con frasi che vanno da “se ti stavamo sul cazzo potevi anche dirlo…” a “ma sei certo di conoscere l’inglese?…”. Ma la leggiadra incoscienza del gruppo si consolida e trasforma in grinta quando vengono distribuiti gli scaldotti, mini pannolini riscaldanti da infilare negli scarpini. Chi li infila sotto le calze, che tra le calze e le scarpe, chi in punta del piede, chi al centro. E a chi chiede suggerimenti viene risposto “non vedi che hanno la forma del tallone?”, finendo così con l’essere collocati nell’unico punto del piede insensibile al freddo. Ed è così che gli Old Blacks entrano in … campo, carichi come sempre, incuranti della neve, del freddo, degli avversari, degli acciacchi che si manifestano alla prima sgambata.
L’arbitro Babbione, in perfetta tenuta rosa, raduna le squadre in quello che si ritiene essere il centro campo, e fischia l’inizio del primo dei tre tempi da 15 minuti. La neve impaccia i movimenti degli atletici e normalmente veloci avversari, finendo con l’essere nostra alleata, come fu con i Russi contro l’armata napoleonica. E nel corso del primo tempo subiamo una sola meta.
Nel breve intervallo a bordo campo vengono impartite nuove strategie di gioco, miranti a spiazzare gli avversari, come per esempio passare la palla all’arbitro per poi farsela ridare senza essere placcati. Due mete subite nel secondo tempo.
Il terzo e ultimo tempo premia l’orgoglio Old Blacks, che accorciano scodellando una meta, prima di subire il quarto punto. Un 4 a 1 finale, da considerare un eccellente risultato sia per la prestanza degli avversari, sia per la mancanza in campo di elementi fondamentali, specialisti nel passaggio rasoterra, in quello extra corto e in quello lunghissimo… Peccato, ci fossero stati anche loro magari avremmo pure potuto pareggiare. L’atteggiamento in campo è sempre stato improntato alla massima sportività, anche perché alla prima intemperanza l’arbitro ha mafiosamente suggerito sorridendo “è meglio di no…” e aveva sicuramente ragione.
Doccia rovente e poi ritorno in albergo, per poi incamminarci al ristorante prenotato per il terzo tempo. Inebriati dalla bella prestazione i nostri hanno fiduciosamente seguito un profeta che senza ausilio di cartine o di navigatori gps ha dichiarato con sicurezza “so io dov’è. Seguitemi!”.
Dopo una mezzora di cammino i primi dubbi sono sorti e qualcuno ha iniziato a chiedere “ma…manca ancora molto?”. “No, siamo quasi arrivati!”. Altri venti minuti e i dubbi si evolvono in sospetti, e il primo che attiva google map informa che per giungere al ristorante occorrono ancora 27 minuti di cammino. Qualche imprecazione, grugniti i malcontento mentre il Messia perde rapidamente adepti. Tutti decisi comunque ad affrontare l’ultimo strappo, senonchè alla rilevazione successiva dopo un quarto d’ora di cammino scopriamo che mancano sempre 27 minuti al ristorante. Le fila si scompongono e la caccia al taxi non conosce fratellanza. E’ così che si arriva al ristorante in ritardo: il manipolo degli ammogliati, grazie alla saggezza delle consorti, è già all’opera con sottaceti e birre. Diamo inizio al terzo tempo, che naturalmente ci vede stravincitori: primi in birre, primi in cori nonostante un abbozzo malriuscito di “l’uselin de la comare”, primi in “e se tu sei…uno di noi…”, primi in addominali bassi, ultimi a lasciare il locale, anche perché si è dedicata una buona mezzora alla ricerca di un portafoglio scomparso, con documenti annessi. Per la cronaca il portafoglio viene ritrovato pochi minuti dopo che abbiamo abbandonato il locale, certi di aver frugato ogni angolo; fatto che conferma il primato indiscusso in birre.
La serata è dedicata al riposo del guerriero, e l’indomani si rientra in orari diversi, con compagnie aeree diverse, destinazioni diverse, ma un unico sentimento: la gioia e il conforto di un week end con gli amici più veri e più genuini.
Old Blacks: un manipolo di sbandati, protetti dalla divinità dei folli, uniti da una fratellanza che scalda il cuore e infonde coraggio.
Fratelli assenti: ci siete mancati!


FESTA DEL RUGBY 2017 SARRE (AO) !!!
Settimo Milanese, 24 giugno 2017
LA VERA STORIA DI RASOMURO !!!
Settimo Milanese, 17 marzo 2017
CALCUTTA CUP
Settimo Milanese, 24 febbraio 2017 
 
Si e' giocata ieri la tradizionale "Calcutta Cup" tra Old Blacks e Bad Panda Monza. Partita equilibrata, terminata con una meta per parte che non scontenta nessuno (o meglio, scontenta entrambe le squadre che nella storica competizione vogliono vincere il trofeo). Dopo 20 secondi di gioco, penetrante azione degli Old Blacks che con Joe - alla sua prima partita - conquistano parecchi metri. L'azione si conclude con una frattura al naso di Joe, che domani sarà operato. Ma non sarà questo piccolo incidente a fermarlo !
PRIMA USCITA DELL'ANNO 2017
Settimo Milanese, 15 gennaio 2017
Gli Old Blacks partecipano al torneo a Cesano Boscone e non sfigurano, con una partita vinta ed una pareggiata. È sempre un'emozione tornare sul campo da cui tutto partì...
L'ANNO CHE VERRÀ
Settimo Milanese, 31 dicembre 2016
Si conclude l'anno e come di consueto proviamo a trarre un po di conclusioni e a farci qualche augurio per il 2017. 
Considerazioni sul 2016: anno bisesto, anno funesto.... È vero, almeno in termini di risultati ! Però ci siamo divertiti, sono arrivati nuovi amici, abbiamo [email protected] come giusto per una banda di Old, non abbiamo ancora nessuno cui intestare il "memorial" perché siamo ancora tutti in grado di calpestare il campo e non di vederlo dalla parte delle radici, quindi tutto bene ! Propositi per il 2017 ? Rimpinguare la squadra con nuovi amici, migliorare i risultati in campo e continuare a stare bene insieme.
STAGIONE  2016-2017
Settimo Milanese, 16 settembre 2016
Comincia la nuova stagione per gli Old Blacks.
Il programma prevede la partecipazione a due tornei a settembre   ("Bebo Zanetti" a Imola e "Oktobeer" a Settimo Milanese) e in ottobre al "Salumi, salami e .... palla ovale" a Mantova, subito seguito da trasferta a Parigi il 17 ottobre.

Seguiteci e tifate per noi !

ANCHE IL 7° TROFEO DEL PAPPAGALLO È STATO ARCHIVIATO
Settimo Milanese, 4 aprile 2016
Il trofeo è tornato a casa, nonostante gli strenui tentativi di "Quei de Viorba" di riportarlo in Veneto, nonché di Orche e Barberans di sottrarlo ai precedenti detentori. Partite combattute ma corrette, solo un attimo di mancanza di ossigeno ha fatto scaldare alcuni animi per qualche minuto, ma nulla che non sia stato poi appianato davanti a una birra. Il giovane arbitro è stato apprezzato, sarà un piacere rivederlo (ovviamente criticato da tutti i "vecchi", il che vuol dire che è stato equo). Certo, dopo un intero torneo appariva provato ma soddisfatto... Un grazie particolare ai ragazzi del Piccolo Cottolengo Don Orione che son stati con noi (ed ai loro accompagnatori!). L'intero incasso dell'asta-torte fatta dopo il terzo tempo è stato donato al "Don Orione" per le proprie finalità assistenziali. Grazie ancora a tutti !
7° TROFEO DEL PAPPAGALLO - 2 aprile
Settimo Milanese, 29 marzo 2016
Sabato 2 aprile, 7° Trofeo del Pappagallo. Quattro squadre: Quei de Viorba (Villorba), Barberans (Alessandria), Orche (Recco), OldBlacks, più un po' di amici lombardi come "cani sciolti" per tifo e pronti a subentrare in caso di necessità. Ma soprattutto ci saranno dei nostri amici del Piccolo Cottolengo di Don Orione, storica struttura che a Milano ospita, accudisce e aiuta persone con difficoltà anche gravi. Portate un po' di soldi perché ci saranno iniziative di raccolta fondi: tutto il ricavato sarà per la casa Don Orione!"
IL NUOVO FOTOROMANZO SUPEROLDBLACKS !!!
Settimo Milanese, 22 febbraio 2016
BUON ANNO !!!
Settimo Milanese, 23 dicembre 2015
Preparativi per Aosta !
Cusago, 17 giugno 2015
Gli Old Blacks sono in fermento per preparare al meglio questa fine stagione.
Ultime tappe:
- festa del rugby ad Aosta, sabato 20 giugno
- memorial Gavina, a Settimo Milanese, sabato 27 giugno
- festa di fine "campionato" con tutte la altre squadre, sabato 4 luglio a Muggio'.
Ovviamente si procede per priorità e le prime riguardano a Aosta: prima del torneo si va a mangiare nello stesso posto dell'anno scorso, o cerchiamo qualcosa di nuovo ????

Amletici dilemmi......
Rientro dalla trasferta in Baviera.
Cusago, 31 maggio 2015
Il 30 e 31 maggio, 15 Old Blacks contati giusti giusti, continuando una (pessima) abitudine di presentarsi alle trasferte senza riserve di sorta hanno affrontato un lungo viaggio fino a Monaco per giocare con i Munich Old Boys, squadra internazionale composta da molti inglesi, qualche tedesco e un italiano. Forse sarebbe stato meglio chiarire bene le regole prima dell'inizio partita (pare che tra Germania, UK e Italia le regole Old siano interpretate in modo diverso), ma questo ha reso ancora più divertente la cosa. Abbiamo incontrato nuovamente un vecchio amico che aveva giocato con noi al Milano rugby Festival e che si e' presentato con la maglia da Vecchio Nero. Buona birra e serata finale alla Hofbrauhaus hanno addolcito la delusione per il risultato che ha visto la sconfitta dei milanesi per 2 a 1.
Trasferta a Villorba.
Villorba, 16 maggio 2015
Probabilmente una delle migliori giornate degli Old Blacks degli ultimi anni. Arrivati quarti su quattro, 15 prodi si sono divertiti come non mai, cementando amicizie tra loro e con un bel po di veneti (e venete). Un grazie a un grande capitan Zollo e un Mazzi "man of the match" per aver tenuto duro 60 minuti nonostante fosse entrato già rotto.
Il Pappagallo vola in Veneto.
Cusago, 20 aprile 2015
Si e' giocato sabato 18 aprile, come da programma, il 6° torneo del Pappagallo, che per la prima volta quest'anno è diventato internazionale con la partecipazione della squadra di LaMotte Servolex (F). Giove Pluvio ci ha aiutati, limitandosi a far cadere poche gocce. Solo un pò di vento ha turbato le partite tra Les Bis'Motte, B.r.o.c., quei de Viorba e i padroni di casa Old Blacks. Il trofeo ha preso la strada di Villorba; come da regolamento i vincitori si sono impegnati a rimetterlo in palio l'anno prossimo. Una haka francese ha colorato il terzo tempo, che i più intrepidi hanno fatto proseguire con danze latino-americane in noto locale nei dintorni della città. Un sentito grazie a tutto lo staff dell'Holiday Inn e ad Aurora in particolare per la gentilezza e la pazienza avute nell'organizzare l'alloggio per i cugini transalpini. Alcuni ringraziamenti in ordine di apparizione: Gerry (sul campo sin dalle 9,00 a lavorare e a svegliare il resto della squadra con telefonate minatorie), a Paolo e al Presidente (blindati in cucina per 12 ore), a Fabio (detto Etichetta non per niente: saremmo ancora senza vino...); a Omar (ha percorso almeno 20 km distribuendo primi e secondi piatti alla mandria di bufali); alla coscia di Vale (continua a provarci e continua a strapparsi, ma non si arrende); ai nervi di tutti gli Old Blacks (messi a dura prova per la gestione della giornata e trasformatisi in casalinghe impazzite, ma felici di stare tra amici vecchi e nuovi, di essersi divertiti e di aver raccolto anche qualche euro per scopi benefici)
6° TROFEO DEL PAPPAGALLO - 18 aprile

Cusago, 14 aprile 2015
Ferve l'attività in vista del sesto trofeo del Pappagallo, che comincerà alle 14 (inizio partite alle 15) per concludersi in nottata dopo il Terzo Tempo di rito.
Squadre presenti :

Old Blacks (Milano MI)
Quei de Viorba (Villorba TV)
Les Bis'Motte (Motte Servolex Francia)
B.R.O.C. (Gallarate VA)





Tonda Vittoria sui cugini Babbyons.

Cusago, 28 marzo 2015
In una splendida giornata di inizio primavera, gli Old Blacks hanno vinto con sette mete di scarto sui Babbyons. Unico problema della giornata: l'assenza dei due cuochi esperti. Il terzo tempo e' stato bello e simpatico, ma la cucina del TM non e' certo all'altezza di quella dei veri esperti. Comunque non si registrano morti, per ora.
Cambio provvisorio di campo allenamento.

Cusago, 16 marzo 2015
A causa del furto dei cavi elettrici dell'illuminazione del nostro campo di Cusago, oggi 16 marzo ci alleneremo a SETTIMO MILANESE - AREA EX ITALTEL - VIA GUGLIELMO REISS ROMOLI - LOCALITÀ CASTELLETTO.
Ritrovo 19.45


Indicazioni stradali
Dopo un intenso febbraio, Old Blacks pronti alle sfide di marzo

Cusago, 28 febbraio 2015
Anche a febbraio i Vecchi Neri non si sono risparmiati: una partita vittoriosa con i Mosquito di Muggiò, seguita da una sconfitta a Rho ed infine l'ultimo giorno del mese da una vittoria in trasferta ad Alessandria con i Barberans.
Gli incontri hanno cementato amicizie vecchie e nuove‎ e con rinnovato spirito gli Old Blacks si apprestano ad affrontare un impegnativo mese di marzo, dove incontreranno per la prima volta gli Orcoldi e - a fine mese - quella che si può a ragione definire una classica con i "cugini" Babbyons.


Recupero campionato  – Chicken Old Blacks
Cusago, 19 gennaio 2015
Sul campo di via IV novembre a Cusago si giochera' sabato 24 gennaio il recupero della partita non disputata il 29.11.2014.
Aspettiamo gli amici del Chicken, recentemente visti in splendida forma al torneo del Befano: siamo certi che saranno più decisi e determinati che mai. Si confida su un non numeroso, ma caloroso pubblico. Come sempre, terzo tempo per giocatori e fan. Aspettiamo tutti a braccia aperte.

A sabato 24, ore 11 (calcio d'inizio a mezzogiorno) !
OLD Blacks Xmas Dinner
A Civilised Beer for Christmas.
Cusago, 23 dicembre 2014
A mere three days before the arrival of Santa Claus the Old Blacks came together to celebrate a great 2014 . With the intent to be civilised and polite we decided this year to have our annual Xmas dinner/beer/piss-up in Anselmos in Buccinasco, famed far and wide for it’s pizza and distance from neighbours. At 8pm precisely ,buoyed by the sight of Dora setting up her music deck for a night of Rumanian folk songs and Macri in his blindingly white , non regulation shirt an immediate 24 beers were ordered for the 8 people present. Over the next 30 minutes, with standard Old Black timekeeping skills, the rest of the team arrived and proceeded to mock the out of uniformed. Our new entry, Davide, was standing to welcome the team and was mistaken for the owner by all (It wasn’t my fault!). In a fit of sporting camaraderie the owners allowed the foreign game of football to be broadcast on their widescreen TV and it sucked the attention of three of our most effeminate players , who will not be mentioned for fear that they might cry (Ing, Gerry and Carlo). Sharing the dining hall with a soccer team we thought it better to avoid nudity and sexual innuendo fearing that they might become too attracted to us but they had already noticed the offending three Marx brothers and were attempting to swop dresses with them (cross dressing being a favourite hobby of soccerists). When finally Ferro arrived the party could really begin. A veritable ocean of beer washed over and later through us and the food began to arrive in slow stages,the plates not having time to be placed on the table before being emptied . Vale as usual using two hands to shovel the food into his face. With a desperate plea for “a fucking pizza with no fucking cheese” the captain also managed to eat something if only to slow down the rate of the beers he was consuming. Some of the newer members of the team expressing concern about physical capability and clarity of mind but this was put firmly to rest. Especially after their compulsory participation in “Capitano Paf”. Nico, Giordano, Kinder and Davide are now officially Old Blacks!. Although it is unlikely they remember much of the actual initiation. The soccerists decided that their dresses weren’t attractive enough and en masse after their antipasti and mimosas decided it was time to find a more civilised place. Toti and the rest of the serving girls kept the beers flowing and what was supposed to be a civilised gathering became like the invasion of Attila and his huns. The lovely Dora retreating to the safety of the kitchen and the complaints of the pizzaiola on the quantity of pizzas he was required to provide. After a rousing speech from the captain (Happy Christmas colllioni) the evening degenerated into horseplay and general rowdiness with an excess of beers. Moving into the car park on our wobbly way home we were entertained by the parking skills of our glorious TM who with the aid of active parking sensors managed to crash, not once but twice into the Passat of Pier Michele to much hilarity. Amazingly all arrived home alive, even Nico who wandered into the night like a lost lamb.

A classic evening with the best bunch of guys I have ever known.

It is a privilege and an honour to be their captain and I can’t wait for 2015 and our continuing growth and success as a team

FORZA OLD BLACKS
 
 
 
 
 
 
 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu